domenica 17 maggio 2020

Google e Amazon a confronto. Il racconto di due divisioni Hardware.

Secondo una fonte del sito The Information, Google soffre di un caos operativo che avrebbe portato il capo della divisione hardware Rick Osterloh a prendere le distanze da decisioni su prodotti di cui lui stesso è il responsabile. Un comportamento che ha portato alle dimissioni di Mario Queiroz, il general manager del progetto Pixel, e Marc Levoy, il capo della divisione di fotografia computazionale.

Le vendite del Googlefonino, il Pixel 4, negli Stati Uniti non sono andate bene e in Europa  anche peggio. Per Google lo smartphone doveva essere l’equivalente dell’iPhone per Apple ma le cose finora non hanno funzionato granché. Rick Osterloh punta il dito su quelli che sono stati i due problemi principali dei Pixel 4: l’autonomia, reputata dalle persone troppo scarsa, e i bug, eccessivi per una azienda che fa software. Ma forse anche con una maggiore autonomia e senza bug il Pixel 4 non avrebbe avuto i risultati che Osterloh sperava. Il problema è che la vera forza di Google sta nel suo sistema Android e nelle sue app. La gente non è disposta a pagare prezzi esorbitanti per uno smartphone targato Google quando può prendere un’altra marca a prezzi molto più contenuti che fa le stesse cose e ha un’autonomia più ampia.


Google

Viceversa Amazon ha appena lanciato una nuova versione del suo tablet Fire Hd in sordina, senza troppi clamori. In definitiva solo Amazon, Samsung e Huawei sembrano ancora credere al tablet Android, abbandonato dalla stessa Google. La cosa curiosa è pensare a come il sistema Android sia così diffuso sugli smartphone quanto in disuso sui tablet. Il motivo per il quale Amazon, dopo avere abbandonato il settore degli smartphone (ricordiamoci il fallimento del suo Fire Phone), insiste sulla produzione di tablet risiede nel suo modello di business. Il tablet, infatti, serve per veicolare la vendita degli ebook e di tutti gli altri servizi, compreso quello di Amazon Prime. L’obiettivo è tenere ancorati i consumatori nel proprio ecosistema. Tuttavia Amazon ha anche creato altri eccellenti prodotti, basti pensare agli altoparlanti intelligenti (Alexa), agli auricolari economici, alla Fire tv stick, alle telecamere intelligenti e ai router Wi-Fi.
I tablet Fire sono molto facili da realizzare e dal momento che non esiste concorrenza nel settore la società di Jeff Bezos è riuscita ad accaparrarsi un buona fetta di mercato. Inoltre, anche il primo Echo, Echo Auto, Echo Show e persino il primissimo Kindle erano poco più che prototipi al loro primo tentativo. Soltanto dopo un paio di anni questi sono diventati efficienti e affidabili. Il punto però è che non sembra esserci molto interesse dal punto di vista mediatico sull’hardware Amazon che esiste, lo abbiamo detto, per supportare i servizi, segnatamente Prime Video, Kindle e Alexa. 

Rick Osterloh

L’hardware di Google, invece, genera molte aspettative e di conseguenza anche molte delusioni. Nonostante il software Android, la società sembra incapace di creare un telefono che possa conquistare una consistente quota di consumatori. Intendiamoci, i Pixel funzionano molto bene ma occupano ancora una minima fetta del mercato. Anche i prodotti Nest vanno bene, e la stessa cosa si può dire per i suoi altoparlanti intelligenti. Tuttavia è molto difficile per il marketing spiegare per quale motivo vengono realizzati questi prodotti. All’inizio Nexus fu creato per testare Android, Chromecast per vedere se l’ecosistema funzionava sulle Tv come decoder. In entrambi i casi però i due prodotti non sono rimasti al centro del business di Google. Quest’ultima di recente ha affermato che l’hardware è destinato a divenire un vero e proprio centro di profitto e in teoria questo ha senso. Diversificare i flussi di entrate è vitale per una società come Google. La differenza con Amazon, però, è che mentre quest’ultima realizza hardware a basso costo integrati nel suo ecosistema, Google realizza i suoi principali introiti con la pubblicità. Siamo al sesto anno dalla fondazione del reparto hardware e ancora non è stato realizzato un prodotto di successo, anche se con il prossimo PIxel 4a arriveremo al rilascio del sesto smartphone.
La domanda pertanto resta: a cosa serve l’hardware Google?

Sede Amazon


La verità è che mentre per Amazon non è essenziale avere successo con i suoi prodotti hardware per Google questi dovrebbero essere fondamentali, dato che ruotano intorno al sistema operativo Android e, in particolar modo, ai servizi legati all’intelligenza artificiale dell’assistente di Google. In sostanza, quando non si è su un sito web le esperienze della maggior parte delle persone sono mediate dai tablet Apple o dagli smartphone Samsung.
E’ probabile che Google stia tenendo in vita la sezione hardware aspettando il momento in cui sarà necessario accelerare la produzione, qualora uno dei suoi competitors dovesse entrare in crisi. Ma è anche possibile che per il momento Google voglia solo assicurare alla nicchia di persone che possiedono i suoi apparecchi la migliore user experience possibile. Da possessore di un Pixel 3a posso assicurare che in questo caso la fusione tra hardware e software proprietario funziona a meraviglia.

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